domenica 14 febbraio 2010

Non sono morta, ero solo impegnata con il mio nuovo progetto.
Se siete interessati ecco il nuovo blog:
http://frajuliaproject.blogspot.com
Si, come potete vedere dall'indirizzo del blog sarà qualcosa di simile al Julie/Julia project! Fateci un salto!

giovedì 4 febbraio 2010

Giorno 23

Io già mi sono stancata. No, non posso prendermi l'impegno di cucinare le ricette dello stesso libro per più di due giorni consecutivi. Io sono l'anti-monotonia per eccellenza, l'anti-ripetitività, l'anti-quotidianità. Sapete quelle persone che fanno tutti i giorni le stesse cose, che non cambiano mai niente, che hanno sempre le loro solite abitudini, che morirebbero senza la loro marca di dentifricio di fiducia, le persone che devono mangiare sempre la stessa marca di pasta, che non cambierebbero il loro ristorante di fiducia per niente al mondo. Quelle che non pensano a quello che fanno, perchè ripetono gli stessi gesti giorno dopo giorno, sempre uguali, e che quindi sfruttano alla grande la prima legge di Newton, vanno avanti per forza d'inerzia nella vita. Prendete tutto questo e ribaltatelo completamente. E vengo fuori io. Non sono mai riuscita ad avere una vera e propria abitudine per più di una settimana, a parte se si considera un'abitudine cambiare sempre le proprie abitudini. In effetti è un'abitudine anche questa. Il fatto di aver cambiato mille università ricade sempre in questo mio lato del carattere. Non riuscire ad abituarmi a niente.
Ma per quanto può essere bello il fatto di non dare niente per scontato e vivere con la mente aperta alle novità, io ho sempre invidiato chi è almeno leggermente più aperto alla monotonia di me. Più aperto alle abitudini. Il non riuscire ad avere anche la più piccola abitudine è una disgrazia. Alla mattina non so mai con cosa fare colazione. Vado al bar e ogni volta cambio quello che voglio. Non sarò mai quel tipo di cliente che il barista ti vede arrivare e sa già quello che prenderai. Nel bar dove vado di solito faccio da cavia per le bevute nuove. Perchè tanto non so mai cosa prendere e i poveri baristi devono inventarsi sempre qualcosa di nuovo o riarrangiare qualcosa di classico. Per carità, loro la maggior parte delle volte si divertono però mi sento sempre un pò in colpa.
Insomma, tutto questo è per dire che l'impresa di fare tutti i giorni una ricetta già è un'abitudine che non riesco a prendere. Se ci mettiamo che le ricette devono essere tutte dello stesso libro è pure peggio. E poi avevo aperto il blog per poter parlare di tante cose che mi interessano, non solo della cucina francese del libro di Pellaprat.
Tante volte mi sento una fallita per questi motivi, altre volte penso che è bello non prendere la vita come fanno tutti, ma riuscire a emozionarmi ancora per tutte le più piccole cose, non dare niente per scontato, essere aperta a quello che mi si presenta davanti, non essere schiava delle abitudini.
Poi però mi risveglio in un mondo che le abitudini le vuole, vuole che ti svegli la mattina e che studi, che ti trovi un lavoro e che ti guadagni da vivere. Un mondo che non vuole che ti emozioni davanti a tutto, vuole che lasci perdere, non puoi sempre prendertela per tutto, devi lasciarti scivolare le cose addosso perchè è così che fanno tutti. Un mondo che ti dice di dare le cose per scontate, non vuole che ci ragioni tanto sopra, se pensi troppo potresti diventare pericoloso. Un mondo che non vuole che sei aperto al nuovo, vuole che ti tieni le tue vecchie cose, perchè come dice il proverbio 'chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che perde ma non sa quel che trova'. E allora? Per prima cosa se la vecchia strada fa schifo non so perchè non dovrei abbandonarla. Ma anche in caso contrario, io voglio provare cose nuove. Non voglio morire pensando che avrei voluto provare a mangiare pesce crudo, o avrei voluto provare a bermi 10 birre di seguito. Voglio sapere quello che si prova a prendere mille euro e spenderli in cazzate, voglio sapere quello che si prova a ubriacarmi fino a stare male, voglio sapere che gusto hanno i biscotti di una marca che non ho mai provato, voglio sapere che gusto ha il pesce crudo, che gusto hanno le cucine lontane da quella italiana, voglio sapere cosa si prova a dare tutta te stessa per amore, a mettercela tutta anche se alla fine ci rimani fregata, perchè per me è quello vivere. Non avrò le mie abitudini, ma alla fine avrò avuto qualcosa di più importante. Le emozioni. Per loro sarei pronta a tutto, a mandare tutto e tutti a quel paese. Loro sono le uniche cose non spiegabili scientificamente, le uniche cose per le quali vale veramente la pena vivere.
... e chiudere gli occhi per fermare, qualcosa che, è dentro me, ma nella mente tua non c'è..... capire tu non puoi.... tu chiamale se vuoi... emozioni....

martedì 2 febbraio 2010

Giorno 21

Non sono morta, ho solo passato un fine settimana molto impegnativo. E, al contrario di ogni mia aspettativa, ho continuato a portare avanti il mio progettino, che si è trasformato in 'fai ogni giorno una ricetta del libro di Pellaprat'. Si bè, a parte ieri, ma in settimana rimedierò preparandone due in un giorno.
Ma andiamo per ordine.
Ricetta 3: Brodo ristretto (o consommé)
In pratica si riprende il brodo del giorno prima, il grande marmite e si versa sopra a tutti questi ingredienti aggiuntivi.
Poi si lascia cuocere per 50 minuti. Se provate a farlo vi consiglio di non guardare, per quanto possibile, la pentola mentre cuoce, perchè lo spettacolo non è dei migliori. Questa poltiglia di acqua sporca, carne macinata, albumi d'uovo e pezzi di verdure che galleggiano è abbastanza inquietante. Però alla fine è venuto fuori questo brodino.

Io, essendo a dieta ferrea, l'ho mangiato da solo, mentre Sergi ha fatto una piccola e leggera aggiunta.

L'ha usato per i tortellini della mia nonnina, non mi ricordo se questi erano al gusto di noce moscata o di limone... l'anno scorso li aveva fatti arancioni e quest'anno invece di variare il colore ha variato il gusto. In realtà non ci fa apposta, gli sono venuti così per caso.
E a dire la verità non è nemmeno completamente vero che al brodino non ho fatto nessuna aggiunta... si, in effetti forse potrebbe essermi caduto dentro al piatto qualche mestolata di tortellini, ma non so, non ricordo.......
Ma passiamo alla ricetta 4: Pasta per brioche.

E' stato un incubo, Per iniziare, 8 g di lievito. Lievito quale? In polvere, di birra, di birra in polvere, vanigliato? Che ne so io che lievito si usava nell'anno mille? Mi sono sfogliata in pratica tutto il libro per cercare di capire e alla fine ho trovato una ricetta in cui si parlava di 'lievito in polvere' e quindi sono giunta alla conclusione che la scritta 'lievito' senza alcuna specificazione, voleva dire 'lievito di birra'. Ma proseguendo, 8 g di sale e 15 g di zucchero?? Ma che viene fuori, dolce o salato? Viste le dosi mi sa né dolce né salato. Ma diligentemente ho seguito tutta la procedura illustrata dal nostro Pellaprat, anche quando mi è rimasto tutto l'impasto attaccato alle mani e non sapevo più come toglierlo, il povero Sergi cercava di togliermelo con un cucchiaio, io intanto me lo mangiavo dalle dita, insomma, un disastro. Alla fine siamo riusciti a inciotolarlo (termine inventato da me in questo istante, vuol dire 'mettere in una ciotola') e a metterlo al calduccio per la lievitazione. Alla fine della lievitazione e delle mille ore che servono per il riposo, ho usato l'impasto per fare la ricetta 5: Brioscia a ciambella.

Questa è stata semplice: ho preso l'impasto della brioche, gli ho dato la forma a ciambella, l'ho spennellata con l'uovo e l'ho messa in forno! In realtà anche questa ha avuto le sue difficoltà dato che la ricetta diceva che il forno doveva essere a 'temperatura elevata'. E qual'è la temperatura elevata?? Diciamo che è 180... ma forse no dato che l'ho dovuto tenere dentro per 30 minuti invece che 15!
Appena sfornata l'ho assaggiata e non mi è piaciuta per niente, odio quei sapori che non sono né carne né pesce, è una di quelle cose che se ci metti sopra la nutella diventa dolce, se ci metti sopra una fetta di prosciutto è salata. L'ho lasciata lì un pò delusa e sono andata a farmi una bevutina dato che ormai erano le 23. Ieri invece non avevo voglia di cucinare, mi sono ritrovata questa brioscia nel bel paittino ikea che avevo comprato proprio per l'occasione, l'ho riassaggiata distrattamente e... è stato amore al secondo assaggio! Si, era buonissima! Me ne sono fatta fuori metà senza niente, mentre Sergi tagliava il prosciutto che dovevamo mangiarci insieme. In pratica bastava farla riposare per una notte al fresco!
E bene, per oggi non vi annoio con la mia vita privata, quindi chiudo qui. Ne approfitto però per fare un saluto speciale al mio primo, o meglio alla mia prima lettrice fissa!! Evviva!! E benvenuta!!

venerdì 29 gennaio 2010

Giorno 17

Ricetta numero 2: Brodo semplice 'Grande Marmite'.

Ieri è stata una giornataccia. In pratica tra il 2009 e il 2010 sono riuscita a allontanare un sacco di persone, un amico mio e di Sergio (per un valido motivo), il mio ex con cui avevo un bel rapporto dato che ci vedevamo spesso per fare quattro chiacchiere (per un valido motivo), una mia amica di cui avevo già parlato (Jessi) (per un valido motivo) e adesso tocca agli altri tre che avevo descritto qualche post fa. In realtà due di loro non hanno un motivo molto valido, uno è quello che esce con Jessi e quindi per forza di cose non penso che la nostra amicizia possa proseguire. Uno è quello che parla poco, quindi è difficile anche con lui. Ma poi c'è Ele. Il discorso sarebbe lungo, litighiamo tutte le settimane, venerdi scorso ci siamo messi a urlare per un'ora in piazza. Si vabbè, ovviamente ero io che urlavo e lui parlava con un tono di voce più alto, infatti mi è andata via la voce per tutta la settimana. Però sembrava quasi risolto tutto. Ma io già sono una persona permalosa, mettiamoci pure che il tipo che esce con Jessi è mooolto amico di Ele, bè, se avete capito qualcosa da tutto il discorso avrete notato che la situazione è ingarbugliata. Troppo ingarbugliata. Io non posso penare per diventare amica di una persona che continua a farmi star male perchè deve fare i favori al suo amichetto che non sa gestirsi una relazione da solo. Ecco, questa frase riassume un pò tutto. Non posso chiedergli di non fare quello che gli chiede il suo amico perchè dopotutto, chi sono io per lui? Nessuno. Invece l'altro è il suo amico. L'avevo detto di essere inutile. E invece di affezionarmi a una persona che potrà solo mettermi in secondo piano rispetto a qualcun altro preferisco lasciar perdere. Sarà un discorso da bambina di due anni ma chi mi conosce sa benissimo che in realtà sono sempre stata io a star dietro agli altri. C'è stato un inizio con il botto quando qualche anno fa mi sono fatta prendere in giro da una persona che chiameremo B, per la quale erano iniziati tutti i miei problemi con il cibo e varie cose correlate a questo. Poi c'è stato Sergi che non mi ha per niente corteggiata, anzi, sono stata io a stargli dietro per mesi e mesi prima che lui si accorgesse che non ero una povera disgraziata e che magari come eprsona meritavo più attenzioni. Ho passato due anni della mia vita (non solo, ma parlo solo dei più recenti, senza nemmeno tirare in ballo mia madre) a star dietro alle persone. Io sono quella a cui veniva detto 'ma cerca di capire, è fatto così, lascia perdere'. E ho lasciato perdere. Ho fatto da parte me stessa sempre per gli altri ma stavolta non sono disposta a farlo. Voglio che qualcuno venga incontro a me per una volta.
Come al solito sono risucita a fare un discorso di 20 righe con cose incomprensibili, quindi per la gioia dei sani di mente vi parlerò di qualcosa di più leggero: il brodo. Tanto leggero non è dato che nella sua superficie galleggiano bolle di grasso...
Ieri quindi ho fatto la prima ricetta del capitolo delle minestre, questo brodo chiamato 'Grande Marmite'.

Lo so, se notate bene ho sbagliato a scrivere nella foto, ho scritto grande marmitTe, ma mi sono accorta dopo e non avevo voglia di modificare la foto. Insomma, fare il brodo non è difficile, sempre che facciate caso che nella ricetta c'è un palese errore. Non so se quest'uomo in una vita apssata era dio, perchè non vedo altro modo per trasformare 3 dl di acqua in 2 litri di brodo. Ok, diciamo che ho usato 3 litri di acqua al posto dei 3 dl che usa il nostro dio-pellaprat.
Per il resto ho solo omesso il timo perchè avrei dovuto comprare una piantina intera per 'pochissimo timo' e i 2 navoni, perchè sarei dovuta andare direttamente all'aereoporto, prendere un volo per la francia e comprarlo lì. Ho anche cambiato il tempo di cottura perchè passate due ore erano le 9 e io ero incazzata per la storia di Ele, volevo andarmi a fare una bevuta e non avevo nessuna voglia di aspettare un'altra ora prima di annebbiare i miei pensieri con dell'alcol, quindi ho tolto tutto dal fuoco e mi sono mangiata dell'ottimo bollito, dato che il brodo lo userò oggi per fare la terza ricetta, un consommè.
Ah si, volevo dire che l'idea di aspettare 21 giorni per vedere come procede il progetto mi piace molto, penso di non essere mai riuscita a portare avanti niente per più di una settimana, quindi... sfida accettata! E grazie dell'idea!
A domani!!

mercoledì 27 gennaio 2010

Giorno 15

E come avevo accennato, ieri mi sono messa all'opera e aiutata da due baldi giovani (uno giovane, uno vicino alla terza età - Sergi e Ele) ho vagliato varie opportunità per uscire da quest'apatia che mi accompagna ormai da giorni. Tra idee come diventare vegetariana per un anno, imparare a suonare uno strumento, riuscire a far crescere una pianta (sono l'unica persona al amondo che è riuscita a far morire anche una pianta grassa), andare a vedere tutti i film che usciranno al cinema per un anno e altre varie cose, alla fine ho deciso di ripercorrere la strada della mia amata Julie Powell. Magari è vero che avere uno scopo nella vita che mi tenga impegnata giorno dopo giorno potrebbe riuscire a scuotermi un pò. Poi bisogna sempre vedere se riesco a mantenere il tutto fino alla fine, ovvio. Però in effetti potrebbe aiutarmi, avrei una cosa da pensare ogni mattina quando mi alzo, potrei non sentirmi completamente inutile, potrei avere davvero uno scopo. Per quanto stupido sia. Ma mi serve, per non sprofondare nel baratro, quello dove sono sprofondata tempo fa, quello dove da una parte non vorrei più tornare ma che purtroppo continua a esercitare su di me un certo fascino... ma sto un pò divagando. Non voglio ricadere nella depressione e avere un progetto, una sfida, un'occupazione, bè, spero che mi aiuti.
Io ovviamente devo sempre fare le cose in grande. Non mi basta un semplice libro di cucina. No, io devo prendere la bibbia. La bibbia della cucina francese, quella che anche Allan Bay cita come 'il suo maestro: leggendo mi sono messo a cuinare'. Qual'è il libro? L'arte della cucina moderna di Henri-Paul Pellaprat. 3000 raffinate ricette alla portata di tutti. 3000, si, avete capito bene. Dopo le conto per esserne sicura. Mi manca un termine. Se qualcuno ha dei suggerimenti può anche farsi avanti perchè io non ne ho la più pallida idea.
E dopo un altro pomeriggio di shopping con i due baldi giovani ho inaugurato il capitolo degli antipasti.

La prima ricetta è stata abbastanza shoccante soprattutto per Sergi che odia le acciughe: Acciughe alla moda di Nimes.


A parte il fatto che io non ho ancora capito che differenza c'è tra acciughe e alici (sono due pesci diversi? Mah...), sono stata per 10 minuti fissa davanti allo scaffale pieno di barattolini a cercare di capire come mai la stessa quantità di pescetti potesse costare 80 centesimi così come 6,70 euro. Ovviamente ho scelto una bella via di mezzo da 1 euro. Arrivata a casa le ho sistemate in un piatto, ho bollito un uovo e ho messo il tuorlo tritato sopra le acciughe. Et voilà! In realtà la ricetta prevedeva anche di guarnire il tutto con 'fettine di barbabietole', il piccolo problema è che qui non è che si trovano come i pomodori. Quindi per stavolta niente barbabietola, sempre per la gioia di Sergi che odia tutto ciò che non è una bistecca.
Domani tocca al brodo di carne... Bè, un bel brindisi con un bel Cabernet Sauvignon.
Cin cin per festeggiare l'inizio del mio nuovo progetto che in onore di Julie Powell potrei ribattezzare The Fra/Pellaprat Project! Buona fortuna a me!

martedì 26 gennaio 2010

Giorno 14

Sento che mi sto perdendo. In tanti sensi anche se qui approfondirò solo uno dei problemi che mi portano a fare questa affermazione. Mi sembra di non avere uno scopo nella vita e quello che è peggio è che in realtà non è che 'mi sembra': è proprio così. Mi sveglio alla mattina sapendo già che durante la giornata non combinerò niente. Per tutte le persone normali questo problema sarebbe inesistente. Non sapete quante volte mi sono sentita dire che 'basta che ti metti a fare qualcosa, è semplice'. Si certo, ma io non mi sono mai reputata una persona proprio stupida e se non ci riesco forse deve esserci qualcosa di più serio. Non c'è niente di più frustrante che sentirsi dire 'allora mettiti a fare qualcosa' da una persona che ovviamente non fa il minimo sforzo per cercare di capire il perchè tu non ti ci metti. Sono la prima a pensare che non si devono ingigantire le cose, ma mi sembra un pò riduttivo chiamare La Cosa che mi tiene ferma da circa 6 anni semplicemente pigrizia. Si, perchè in pratica sono 6 anni che non faccio un bel niente. Io in realtà so da dove è iniziato tutto, so com'è continuato e purtroppo so come si è consolidato dentro di me. Ma sapere tutte queste cose non mi porta necessariamente alla soluzione.
Sto facendo un discorso senza senso anche per le due persone che leggono il mio blog (io e Sergi penso...), è che mi sento senza senso anche io in questo momento. Forse sono davvero una di quelle persone che si fanno divorare dal passato e che non riescono più a vivere nel presente. Di solito in questi casi faccio quello che so fare meglio: mando tutto a puttane. Forse non ho veramente niente da dire, non ho niente da fare nel mondo, sono una persona inutile. Non riesco in niente, non riesco a impegnarmi in niente, non riesco a portare a termine niente. Niente. Mi sembro una quindicenne che dice 'sono inutile, nessuno mi capisce, a nessuno importa di me, ecc.' anche se ho qualche annetto di più, per questo, dopo essermi lamentata per una ventina di righe, so che è arrivato il momento di cambiare qualcosa. Ci penserò su nei prossimi giorni e spero di arrivare a una conclusione...

venerdì 22 gennaio 2010

Giorno 10

E così ieri c'è stato il mio trionfale ritorno a lezione. Trionfale nemmeno tanto dato che ho resistito solo due ore dopo di che sono andata di corsa a casa perchè non sto molto bene. Oltretutto dovevo tornare il pomeriggio per riprendere i contatti con il mio vecchio amico il microscopio, ma ho preferito rimanere distesa nel divano sotto le copertine. Ho un mal di gola che mi sta debilitando, io non ho mai mal di gola. O al massimo delle leggere infiammazioni che mi passano nel giro di un giorno. Stavolta non ne posso più.
Ma stavo dicendo, il mio ritorno a lezione. E' cominciato (e finito) con due ore di anatomia. Sono bastati 10 minuti di filmato per farmi tornare la voglia! In realtà il filmato ha durato circa un'ora, ma non può venirti voglia quando vedi uno che cerca di spiegarti com'è fatto il corpo da un modellino di plastica. La voglia ti viene quando vedi il cadavere vero. Quando vedi davvero com'è fatto dentro. Quando ti accorgi che l'aorta era pure più grande di come te l'eri immaginata, quando vedi i buchini di attacco per tutte le vene... e peccato che era proprio un cadavere cadavere, nel senso che già era tutto staccato, non ha fatto vedere come hanno tagliato le vene e le arterie per liberare il cuore e gli altri organi. E dato che la cosa che amo di più nel corpo umano sono proprio loro un pò mi è dispiaciuto. Però mi è bastato vedere il rosso dell'arco dell'aorta per farmi dimenticare per 15 minuti del mal di gola e del mal di testa. Ahhh, come ho potuto pensare di abbandonare tutto? Il problema di medicina è che ti fanno mettere un piede dentro l'ospedale solo a metà del terzo anno (almeno qui da noi). Sono sicura che se ti facessero vedere qualcosa da prima sarebbe un incentivo per tutti a dare tutti quegli esami del cavolo e inutili come le varie chimica, fisica, biologia, ecc. Finito il video mi ha ripreso tutto insieme il mal di gola e una pesantezza alla testa, più la fastidiosa sensazione di avere la febbre, quindi me ne sono andata a casa. Che dire, a parte il fatto che ho passato tutto il pomeriggio, e quando intendo tutto intendo dalle 15 alle 20, a vedere friends, coccolata da Sergi che mi preparava pranzo, merenda e cena. Perchè ovviamente le eprsone normali quando stanno male non hanno fame, invece io si. Mi ricordo quando ho fatto il piercing alla lingua: ero a dieta e quindi avevo pensato di approfittarne dato che tutti dicono che per 3 giorni non ce la fai a mangiare niente, che riesci a mangiare solo liquidi. Tutte cavolate, almeno per me. Io l'ho fatto di pomeriggio e già alla sera mangiavo pomodorini e mozzarella e il giorno dopo è stato come se niente fosse. Ma da lunedi inizio la dieta veramente. Chissà, forse ci dovrei rinunciare e basta, ma ancora non riesco a rassegnarmi all'idea di essere grassa e di dover cambiare tutto il guardaroba con vestiti di 10 taglie più grandi. Quindi per ora continuo ad andare in giro con quelle 2 maglie più larghe che ho in attesa della decisione: lascio perdere e mi arrendo al mio stato di grassezza, anzi, lo peggioro di più dandomi alla preparazione di ricette sempre più caloriche; mi do da fare e cerco di seguire una dieta. Ancora non ho deciso ma spero di farlo presto.
Ah si, alla fine ieri io e il mio mal di gola siamo anche andati a farci una bevuta. Giusto per peggiorare le cose.

giovedì 21 gennaio 2010

Giorno 9

Si, forse ieri l'ho detta troppo drastica, non è che scelgo medicina perchè la monetina mi ha detto medicina, dato che il primo lancio aveva detto giurisprudenza, ma poi gli altri due medicina... Poi ovviamente medicina l'avevo già scelta anni fa quando mi sono messa a studiare per passare il test che, come molti sanno, non è esattamente uno dei test di ammissione più semplici che esistono dato che da noi ne prendono 130 su circa 700-800. E ok, forse questa è una precisazione più per me che per chi mi legge (sempre se qualcuno lo faccia) ma ieri mi ero sentita un pò in colpa per aver scritto la storia della monetina perchè mi descriveva come una persona fredda e cinica, cioè tutto il contrario di quello che sono realmente.
Cambiando del tutto argomento, ieri sono andata a fare shopping con Sergi e Ele. Una donna e due uomini che girano milioni di negozi alla ricerca di: maglie, jeans/pantaloni, giacchette serie. Avete mai provato a comprare vestiti con degli uomioni? Bè, chi dice che le donne sono difficili non ha mai conosciuto Sergi e Ele. Decisamente no. Dopo un pomeriggio passato a cercare in tutti gli angoli di tutti i negozi, quella che ha fatto più compere sono stata io con le mie due mutandine azzurre con un gattino davanti, un tè verde e una barretta di cioccolato. In effetti forse nessuno dice che le donne sono difficili nel fare shopping, a pensarci bene si dice che le donne comprano di tutto, soprattutto con i soldi di qualcun altro. Messa così ieri siamo rimasti in linea con i luoghi comuni sullo shopping: due uomini che spendono in tutto 15 euro di maglia (2 maglie, una da 5 euro e una da 10) ricevendo anche in cambio 10 euro di sconto per le future spese, cosa che fa crollare la loro spesa a 5 euro effettivi, e una donna che spende 15 euro da sola di cazzate, senza contare i vari tè e bottigliette di shwepps (si scrive così? mah) di cui avevo assolutamente bisogno durante la nostra maratona. Ne avevo così bisogno che la bottiglietta di shwepps è ancora simi-intatta in macchina. Dovrei andare più spesso a fare spese con loro!
Ieri sera ho anche visto un film, Coco Avant Chanel. L'unica cosa che si salva è la presenza di Audrey Tautou. La adoro, è stupenda, ma da sola proprio non ce la fa a rialzare le sorti di un film così piatto. Sarà che sono mezza malaticcia (mal di gola con annessi e connessi), sarà che abbiamo finito di guardarlo a mezzanotte e mezzo, ma proprio non si regge. Speravo che parlasse di più della passione di cucito di Coco, invece sembra che il film la dipinga come una mezza sgualdrina. Ora, io non conosco assolutamente niente della storia vera di Coco, quindi sono andata a leggerla proprio adesso su Wikipedia e in effetti corrisponde abbastanza bene al film. Il problema (mio ovviamente, non di tutti) è che inizio a trovare noiose i film troppo incentrati sull'amore. Sarà perchè io ce l'ho e mi manca una carriera lavorativa, ma avrei preferito che il film parlasse di più della Coco stilista e meno della Coco che alloggiava nella casa di un riccone perchè non sapeva dove andare. ma vabbè, de gustibus, e probabilmente a altre persone sarà anche piaciuto...
Dopo due film di cui vi parlo e che non mi piacciono forse qualcuno si starà chiedendo 'Ma che cavolo di film le piacciono a questa?'. Si, io che ho criticato pure Apocalypse Now, non è che in realtà ami il fior fiore della cinematografia mondiale, e nemmeno quella italiana. Ho già detto che mi piacciono i film di Fantozzi e Bud Spencer, ma in realtà ho il mio film preferito. Ok, diciamo che ne ho un paio. Diciamo un film più un regista. Diciamo un film, un regista e un attore.
Ma adesso è ora di pranzo dato che alle 14 devo andare ad accecarmi davanti a un microscopio per un'ora. Quindi ve lo dico domani quali sono il mio film, il mio regista e il mio attore preferiti.

mercoledì 20 gennaio 2010

Giorno 8

Avete mai provato la crema al burro? Bè, se non l'avete fatto vi siete persi una delle cose più buone che esistono al mondo. Si certo, dopo ieri sera quasi certamente le probabilità di avere un infarto prima dei 50 anni mi si sono quintuplicate, però ne vale la pena. Anzi, continuerei a mangiare crema al burro tutto il giorno! Ieri era il compleanno della mia nonnina, quella che mi ha praticamente fatto da mamma quando ero piccola, e mi ha chiesto di farle un dolcetto per la festa. Così io, ricordandomi dei dolci preparati nel film Julie&Julia da Julie Powell, mi sono messa all'opera preparando Le Marquis, uno dei dolci che ci sono nel libro 'Mastering The Art Of French Cooking'. Capisco perchè la tipa del blog abbia deciso di fare le ricette di questo libro, io ne ho fatte 3 e sono venute tutte ALLA PERFEZIONE. E quando dico alla perfezione intendo davvero che erano splendide, ma soprattutto che vengono fuori con una facilità disarmante. Per questo dolce si parte facendo una tortina che viene abbastanza piccolina, lo stampo era di circa 18-19 cm, infatti ero preoccupata perchè avrebbe dovuto sfamare 13 persone, però poi dato che nell'impasto c'è il cioccolato, nel ripieno ci sono 200 g di burro, e la glassa sopra è cioccolato con altro burro... bè, diciamo che è bastata! Ecco il dolce mentre veniva farcito.

Avevo paura che dopo un pò il burro si sarebbe risolidificato e avrebbe riassunto il suo stato di panetto di burro, solo con una forma più tonda e schiacciata! Invece era veramente ottimo! Il dolce finito si presentava benissimo, soprattutto perchè ho seguito alla lettera tutti i consigli di Julia, sia per quanto riguarda la glassa che per quello che riguarda il metodo con cui far attaccare le mandorline nel bordo.

A fare il lavoro di attaccatura-mandorle/nocciole-nel-bordo ci avevo già provato tempo fa con un altro dolce, non ottenendo un risultato così bello dato che in pratica avevo lanciato le nocciole contro la panna sperando che con lo spostamento d'aria riuscissero ad attaccarsi da sole. Invece Julia dice di tenere in mano il dolce e di passare il bordo nelle mandorle in un altro piatto. Ovviamente nel libro ci sono le immagini, così finalmente anche io ho fatto un dolce perfetto! Evviva!

Anche perchè in realtà i dolci dovevano essere due... dovevo fare una specie di plum cake, solo che, finito di fare l'impasto, mi sembrava che avesse una consistenza troppo solida, così presa da una creatività culinaria ho aggiunto altri due albumi all'impasto. Poi non so che strana reazione chimica c'è stata (come ho già detto, ODIO la chimica) ma questo plum cake non si è cotto. Ce l'ho fatto stare il doppio del tempo, ho alzato la temperatura di 20°, ho provato di tutto ma niente. Alla fine ho detto 'ma si, tagliamolo a fette e mettiamole nel forno a cuocerle così'. Una schifezza terrificante, dato che le povere fette scelte per la prova sono uscite dal forno tutte secche. E sempre crude al centro. Sembra impossibile che siano secche e crude al tempo stesso, ma le mie fette di plum cake ci sono riuscite. Alla fine ho buttato tutto nel secchio mentre Sergi mi diceva 'aspetta, senti tuo padre se le vuole, ti dirà che le inzuppa nel latte domani mattina', ma io testarda ho detto che faceva schifo e ho buttato via tutto. Un secondo dopo arriva mio padre che ne riprende due dal secchio e si arrabbia con me perchè l'avevo buttate via. Per la serie, a volte anche i ragazzi possono avere ragione...
Alla fine possiamo contarla come un pareggio più ripescaggio dato che abbiamo una ricetta venuta bene, una male ma che è stata ripescata dal secchio da mio padre!
News sempre dal mondo universitario: ieri ho tirato una monetina da un euro che mi ha detto di continuare medicina. Stamattina io (cioè Sergi...) sono andata a annullare la richiesta del nulla osta. Penso che un giorno sarà una bella storiella da raccontare al paziente pronto per un'operazione di bypass (se mai riuscirò a finire) che mi chiede 'Ma lei perchè è diventata medico?'. La risposta 'L'ho deciso con una monetina da un euro' ha il suo fascino.

martedì 19 gennaio 2010

Giorno 7

Domenica ho visto Apocalypse Now. A dire la verità io non sono esattamente una grande amante del genere, a dirla tutta non sono esattamente una grande amante dei film impegnati di qualunque genere. Ho sempre avuto la mia teoria secondo cui nella mia vita ho già abbastanza problemi, per cui non è che abbia molto bisogno di farmi venire paranoie in testa anche dai film. Per non parlare del fatto che la mia vita è già un film angoscioso di per sè, per quello che riguarda le mie vicessitudini ma se non bastasse ho una sorella molto attiva in campo amoroso per non parlare di Jessi, una delle persone più imparanoiate che conosco. Quindi l'azione non mi è mai mancata. Sarà per questo che preferisco i film di Bud Spencer e Terence Hill, di Fantozzi e i film di Natale di De Sica. Quindi si, lo ammetto, ho pessimi gusti cinematografici. Non per quelli Di Bud o di Fantozzi (che trovo davvero dei capolavori), ma per i film panettone o per tutte le commedie scarse che adoro in genere. Ma sono leggere e non impegnative. 2 ore di pausa in cui staccare dall'angosciosa esistenza mia e delle persone che mi stanno intorno. Comunque dicevo, ho visto Apocalypse Now. Film molto bello, per carità, non mi azzardo a dire il contrario dato che il sito da cui ne ho scoperto l'esistenza gli dava 10 come voto, e un'altro lo annoverava tra i capolavori. Per la trama vi invito a cercare su Wikipedia che vi darà delle indicazioni molto dettagliate su praticamente tutto, anche il più insignificante aneddoto sulle riprese del film, o che vi farà notare dei particolari della trama che io non avrei visto nemmeno dopo la decima visione del film, ammesso che ci sia veramente qualcuno che è riuscito a vedere un film del genere per più di due volte. Il film a modo mio: un colonnello (o generale, o soldato, sinceramente non so la differenza) va a cercare un altro colonnello (o generale, o soldato) durante la guerra del vietnam perchè gli dicono che il secondo colonnello è impazzito, ha messo su una comunità tutta sua e viene venerato come un Dio. Il primo colonnello deve uccidere il secondo colonnello. 150 minuti circa di film dove il primo colonnello risale un fiume alla ricerca del secondo colonnello. In tutto ciò ci sono due momenti salienti che sono degni di nota, ma non so se solo da parte mia o se effettivamente sono davvero dei bei momenti. NOTA BENE: per me i bei momenti sono quelli che mi fanno ridere anche se messi in un film di guerra. Momento 1: gli aerei che vanno a distruggere un villaggio mettono su una sinfonia di Wagner (e cercando il nome Wagner ho scoperto che in effetti il momento è saliente davvero, non solo per me!) per mettere paura alla povera gente. E' davvero una scena da vedere. Ma, momento 2: questi tipi vanno a distruggere il villaggio perchè vogliono fare surf nel mare davanti. In mezzo alle bombe questo capitano della divisione aerea si spoglia e va a fare surf in quella che ritiene una 'spiaggia sicura'. Due momenti per cui vale la pena di vedere tutto il film. Sfortunatamente quando colonnello1 arriva da colonnello2 sono arrivati mio padre e mia madre che si sono messi a urlare da una stanza all'altra perchè stanno prenotando un viaggio, quindi mi sono persa quasi tutto il monologo finale di Marlon Brando (colonnello2). In pratica vedevo il padrino che parlava in un film che non era il padrino senza capire quello che diceva. Ecco, arrivata al minuto 123 mi stavo per addormentare. Ho tenuto duro e l'ho finito! Che dire, si vede che il film è bello, è fatto bene, e questo perchè anche se non è il mio genere non sono crollata addormentata dopo 5 minuti.
Stasera è il compleanno di mia nonna (come cambiare argomento con nonchalance) e io ho deciso di fare un dolce preso dal libro di Julia Child, cosa già difficile di per sé dato che ieri ho dovuto convertire tutte le unità di misura da oz a grammi. Ah si, e tradurre tutto dall'inglese.
Come chicca finale, ho deciso di continuare con il cambio di università a giurisprudenza.
A domani!

lunedì 18 gennaio 2010

Giorno 6

Da oggi ricomincio la dieta, come quasi tutti i lunedi. Il problema è superare il secondo giorno. Anche perchè sono di quelle persone che dopo il primo sgarro si mettono a pensare che ormai il danno è fatto, quindi tanto vale ingozzarsi fino a scoppiare e fare ogni ricetta cioccolatosa, pannosa o burrosa che si riesce a trovare nel raggio di 5 chilometri. Ed è per questo che non riesco più a dimagrire. Una volta si che ero magra, oddio, non avevo raggiunto la magrezza in modi molto salutari (cosa di cui -forse- un giorno parlerò) però almeno potevo mettermi una maglia carina una volta ogni tanto e andare in giro senza sentirmi un'obesa per la maggior parte del tempo.
Per fortuna non ho mai veramente puntato sulla bellezza fisica nei rapporti con le persone, di solito punto sulla mia travolgente simpatia e sul fatto di essere logorroica. Sulla travolgente simpatia scherzo ma su fatto che potrei parlare 24 ore di seguito senza fare una pausa no. Non è sempre stato così, prima ero più tranquilla, infatti le due amiche che provengono da un tempo passato sono una normale e l'altra logorroica come me.
Questa è quella normale. Lei è Ceci, la mia amica dal tempo del nuoto, la mia amica dal tempo delle prime sigarette, delle prime bevute, delle prime volte a ballare il rock, dal nostro concerto da povere quindicenni in mezzo a una mandria di punkettoni, le uniche penso accompagnate dai proprio genitori (altrimenti avevo minacciato che sarei andata a bologna da sola, al che mia madre si è gentilmente offerta di accompagnarci e di aspettarci all'uscita). Insomma, un'adolescenza insieme. Poi, causa ragazzi, ci siamo un pò perse, ma rimane sempre Ceci, l'amica che quando rivedi è come se non fosse passato un minuto da quel lontano concerto. Abbiamo anche la nostra canzone. Nemmeno con Sergi ce l'ho, la canzone. Ultimamente non è al massimo dello splendore (Ceci) per problemi di cuore. Ma spero che le passi presto, mi sento davvero impotente e dispiaciutissima per lei...

Questa è Jessi, è la mia vicina di casa, quindi la conosco da vent'anni. Lei è quella logorroica come me, anzi, quasi di più (cosa che sarebbe praticamente impossibile, ma lei a volte ci riesce). Non dico altro, tanto la nominerò spesso.
Oltre a loro due gli altri sono persone silenziosissime. Suona strano? Nemmeno tanto, con due che parlano tanto è meglio che gli altri stiano zitti. In ordine di silenziosità, dal più silenzioso al più chiacchierone eccovi:
Michele, ovvero la silenziosità fatta a persona! Ma ce la farò a farlo parlare!!
Il secondo non è degno di avere una foto, ma si chiama Ele, parla solo se interpellato a lungo. In realtà non lo ammetterò mai con lui ma è il più simpatico, inoltre è anche un'ottima persona. Ultimamente sto scoprendo che abbiamo parecchie cose in comune e fortunatamente per lui le cose che abbiamo in comune sono quelle del mio carattere che mi piacciono molto. Si, ci prendiamo in giro dalla mattina alla sera, però è divertente. E' una persona con molti interessi, cosa già di per sé molto bella, ma quello che mi piace di più è che quando fa una cazzata lo ammette. O almeno si scusa, in modi strani, ma si scusa. Non sono circondata di persone così, anzi, il più delle volte la gente trova scuse allucinanti per buttare la colpa su qualcun altro. Lui invece sembra una persona sincera. Staremo a vedere...

Lui è Grande puffo, cioè Lorenzo, ma la prima volta che l'ho conosciuto mi è stato a parlare per un'ora sul fatto che la società dei puffi è come la massoneria, dopodichè è diventato automaticamente Grande puffo (GP). Jessi esce con GP, infatti per natale le abbiamo regalato un dvd sui puffi. Non sembro una persona molto sana di mente, ho scritto la frase 'le abbiamo regalato il dvd dei puffi' come se fosse la cosa più normale di questo mondo...
E bien, arriviamo al mio Sergi:
Che dire di lui? Mi ci sono voluti mesi per conquistarlo, lui è decisamente troppo bello per me, infatti sto ancora aspettando qualcuno di più brutto per il quale lasciarlo, ma nel frattempo mi godo la mia storiella. Eravamo quello che si dice 'uno l'opposto dell'altro'. Rockettara io, housettone lui. Logorroica io, timido lui. La pigrizia in persona io, e lui che andava in palestra. Dopo un anno e mezzo siamo giunti a un compromesso: lui ascolta il rock, ha iniziato a parlare e non va più in palestra. Ottimo compromesso. Ottimo davvero.
A domani.

domenica 17 gennaio 2010

Giorno 5

Certa gente è proprio maleducata. Io dico, ma come può solo lontanamente passarti per la testa di autoinvitarti a casa di una persona che non conosci e oltretutto farlo alle 7 di sera? Io passo tutta la settimana a pensare al mio menù per la cena del sabato e già mi arrabbio con le persone che conosco se mi danno una conferma nel pomeriggio, figuriamoci due persone che non conosco che me lo dicono 2 ore prima della cena! Ma non ti viene in mente che magari devo andare a fare spesa? Non ti viene in mente che devo preparare le cose? Non pensi che fare così è un grande mancanza di rispetto per quello che faccio? Ma abbiamo raggiunto il massimo quando questi due sono arrivati, mi hanno a malapena salutata, si sono messi a bere vino mentre io cucinavo, il mio ragazzo stendeva le tortillas, la mia amica mi dava una mano e un altro mio amico cucinava con me, e nel momento in cui abbiamo portato a tavola sento la voce di questi che urlano 'a tavolaaa' e si mettono seduti per primi. Cioè, si sono catapultati a tavola. Io non ho parole. Ovviamente io nemmeno avevo capito che sarebbero venuti perchè sono amici di un mio amico, per telefono quando mi aveva detto che volevano venire io gli ho detto che non avevo da mangiare per loro e che volevano venire comunque avrebbero dovuto portarsi qualcosa. Lui mi ha risposto 'si ok, si porteranno un panino con la lonza'. Bè, io questo panino non l'ho mica visto. Che maleducazione...
Ma passiamo alla cena, è stata ottima, a parte che qualcuno ha aggiunto un chilo di peperoncino anche se io sono un pò debolina di stomaco. Ma non importa, del resto io penso al menù, io vado a fare spesa, io metto la casa a disposizione, io cucino, che importa se alla fine rimango scontenta io? Volevo fare delle foto carine però mi sono ricordata verso metà cena e quindi ho fotografato pentole mezze vuote... soprattutto questa Fajitas di carne e pollo:

Il bello di questa fajitas (quella che è stata resa LEGGERMENTE troppo piccante) è stata la marinatura... nella birra! Stupenda! Per poi passare al Chili con carne:

Questo è stato il piatto che mi è piaciuto di più! Piccante al punto giusto e semplicissimo da fare. In pratica peperoni, cipolla, carne macinata, pomodoro e fagioli cotti per un'oretta! In realtà c'era anche un'altro ripieno a base di funghi ma non ho fatto in tempo a fotografarlo... Ecco la mia tortillas:

E parliamo un pò delle tortillas: come tutte le preparazioni di base sembrano semplici ma in realtà non lo sono, poi metteteci che la ricetta che avevo trovato aveva delle dosi in cui il rapporto acqua/farina era completamente sballato, il risultato è stato che dei 500 g di farina che volevo usare sono dovuta arrivare a 1 chilo e mezzo! Queste tortillas non finivano più! Per non parlare della difficoltà di stenderle in modo abbastanza sottile! Un incubo! Rispetto a quelle del supermercato avevano di sicuro una marcia in più, però sono state davvero troppo laboriose... magari la prossima volta sapendo bene le dosi sarà più facile!
E per finire, il dolce! Un incubo. L'ho fatto a casa perchè io e il forno della campagna proprio non riusciamo a legare e, a proposito di questa ricetta volevo aprire una parentesi sui tempi di cottura/preparazione scritti nei libri di cucina. Se io devo cucinare delle cialde, con delle dimensioni per cui in ogni infornata ce ne posso mettere dentro massimo 6; se poi la ricetta prevede che queste cialde io le debba arrotolare calde (traduzione: bollenti) altrimenti se si raffreddano troppo si rompono, cosa che riduce il numero delle cialde che posso infornare insieme da 6 a massimo 4; se ogni infornata mi porta via 10 minuti di cottura; se alla fine mi saranno venute come minimo 20; ebbene, com'è possibile che il tempo di cottura indicato sia 20 minuti? Se la matematica non mi inganna (e non mi inganna, sono sempre stata un genio della matematica) il tempo doveva essere 50 minuti. Che cavolo di forno gigante hanno usato questi del libro? E quante dita ustionate avevano a disposizione per arrotolare queste cialdine? Perchè a me c'è voluta un'oretta e mezzo per preparare queste cialdine che, è vero che erano buonissime, ma è anche vero che sono state la ricetta più laboriosa che abbia mai fatto in vita mia... Eccole qui:

Ed ora, dato che Sergio sta sbuffando sempre di più perchè, per aggiornare il blog, l'ho costretto a fare pausa nel bel mezzo di Apocalypse now, sono costretta a rimandare ancora una volta la presentazione dei miei amici a domani. Buon inizio settimana a tutti!

sabato 16 gennaio 2010

Giorno 4

Ieri sera ero a cena a casa. Mia sorella si mette a raccontare del suo tirocinio (studia infermieristica) nel reparto di cardiochirurgia. Ebbene, io avevo iniziato medicina con l'idea di diventare cardiochirugo, quindi ogni volta che sento parlare di cuore e vene mi va in tilt il cervello. Infatti, in coerenza con la mia incoerenza, dopo aver sentito i racconti dei malati di cuore ho deciso di continuare medicina. Non c'è niente da fare, come tanta gente si emoziona guardando film strappalacrime o ascoltando musica house per tutta la notte, io mi esalto pensando alla vena cava superiore e all'arco dell'aorta. Ora il problema è che devo andare a fermare la richiesta del nulla osta e soprattutto devo mettermi a studiare la materia che mi ha bloccata per un anno e mezzo: chimica. Io la odio con tutta me stessa. E soprattutto non capisco come una conoscenza approfondita della storia della struttura dell'atomo o di tutte le possibili reazioni che possono coinvolgere un idrocarburo e un estere, possa essermi utile nel momento in cui avrò a mezzo centimetro da me un essere umano con il cuore all'aria. Non dico che le basi non servono ma è come se per fare lo scrittore ti facessero studiare la storia dell'alfabeto e tutti i vari possibili tipi di carattere esistenti al mondo. Il che sarebbe sempre più interessante (e più semplice) rispetto a conoscere la struttura degli atomi.
Per oggi mi fermo qui perchè devo andare a preparare la mia cenetta messicana, tra l'altro devo fare dei biscottini al forno qui a casa mia perchè poi in campagna il forno non funziona, quindi come sempre sono in super-ritardo... mangeremo verso le 22! Cercherò di fare delle belle foto così domani potrò farvi il resoconto e finalmente presentarvi i miei amici!

venerdì 15 gennaio 2010

Giorno 3

Stamattina mentre facevo pipì e aspettavo Sergi che mi preparava il caffè ero convinta di aver fatto una grande scoperta, ma evidentemente ero ancora addormentata, quindi non me la ricordo più. Il problema è che volevo incentrare il post di oggi proprio su quello, quindi mi ritrovo senza un filo logico da seguire. E allora saltiamo di palo in frasca. Ieri al colloquio di lavoro non ci sono andata, come mio solito. Ho pensato che non avrei più potuto fare le mie cene del sabato sera e quindi non ne valeva la pena. Per la cena di domani sto decidendo il menu ma penso che la farò a base di tortillas, quindi sarà una cena messicana! Sono un pò preoccupata perchè non ho mai cucinato niente di messicano, a meno che non conto la volta che ho aperto la busta delle patatine (quelle tipo nachos) e tolto il coperchio della salsetta piccante. Ecco si, quella è stata la mia unica volta. Ma io passo da un estremo all'altro e questa volta farò da sola anche le tortillas. Ricetta presa niente di meno che dal libro di cucina del Cordon Bleu, una delle scuole di cucina più famose del mondo, non che quella frequentata dalla ormai famosa Julia Child. A proposito di Julia Child, avete mai provato a fare una delle sue ricette? Io si e mi sono sempre venute perfettamente! Uno di questi giorni ne proporrò di sicuro qualcuna.
Cambiando argomento, miracolosamente ieri sono riuscita a leggere un intero capitolo del mio nuovo libro 'Appunti di diritto romano privato', quindi posso dire con orgoglio che il mio studio procede bene!
L'esame dovrebbe essere il 10 febbraio anche se ancora non mi sono iscritta e non ho nemmeno ancora fatto la rinuncia a medicina. però stamattina sono andata all'ersu per richiedere il nulla osta quindi, anche se a piccoli passettini, mi muovo.
Ricambiando argomento, dato che domani farò questa cena, volevo presentarvi in anteprima i miei amici. I miei amici in realtà cambiano circa ogni 6-8 mesi dato che: 1.non sono in grado di mantenere le amicizie, 2.sono una persona scostante e quindi tra 6 mesi mi piacerà fare qualcos'altro che non incontrerà più i gusti dei miei attuali amici, 3.sono una persona molto esigente, quindi per ogni piccolo sgarro viene fuori una tragedia (infatti sono anche molto teatrale). Insomma, di sicuro non è semplice fare amicizia con me, anzi, mi correggo, fare amicizia con me è semplice, parlo molto, mi interesso della vita degli altri, ecc ecc, quello che è difficile è restarmi amico. Ecco a cosa pensavo nel water stamattina! Pensavo che mi è sempre rimasto molto più semplice fare amicizia con gli uomini, il motivo è semplice: si fanno molte meno seghe mentali. Poi però me la prendo se non notano che mi sono tagliata i capelli di mezzo centimetro o che sono leggermente scazzata. Insomma, sono la contraddizione fatta a persona. Sempre, in tutti i campi della mia vita.
Come ieri, quando, nel bel mezzo della mia dieta, ho deciso che non potevo fare a meno di un menù da mc donald alle 5 di pomeriggio. E non contenta nel menù ho preso un panino gigante, poi ho aggiunto un cheeseburger e un milkshake. Poi mi sono sentita in colpa e ho deciso che non avrei cenato. Fino a quando non sono arrivata a casa di Sergi dove ci siamo fatti fuori due etti di speck e un piatto di patate al forno.
Ok, ho cambiato argomento con molta eleganza, ma volevo presentarvi i miei amici. Però è ora che mi metto a studiare, quindi ve li presenterò domani!

giovedì 14 gennaio 2010

Giorno 2

Le cose procedono. Universitariamente parlando. Dovrei fare delle sezioni, come 'studio', 'cibo', 'relazioni', ecc. Ci penserò.
Dicevo, le cose universitarie procedono. Ieri ho telefonato alla segreteria di giurisprudenza per sapere se potevo ancora immatricolarmi e dopo aver ricevuto una risposta affermativa mi sono fatta un bel viaggetto con Sergi a Macerata per andare a comprarmi i miei primi libri da studio. Il libraio era un personaggio stupendo. Ha iniziato a descrivere i professori che avrei avuto e a dare consigli sugli esami. In pratica ho scoperto che il professore di una materia è un bamboccio e un altro è mezzo addormentato. Ah, e per gli esami a scelta basta che torno da lui, così mi dice quali sono semplici e quali sono difficili. Alla faccia del semplice libraio! Questo sembrava aver frequentato giurisprudenza per 40 anni! Parlando con una mia amica siamo giunte alla conclusione che tutto dipende dal calo delle vendite dei libri. Il povero libraio quindi avrà un cliente ogni morte di papa e quindi cerca di ingraziarselo. Ma con me non c'è problema, io odio i libri fotocopiati, i libri prestati, odio cercare le cose su internet, insomma, devo avere il mio bel libro con la sua bella copertina, pronto per essere sfogliato e sottolineato da me. Adoro vedere come da nuovo diventa vecchio, usato e vissuto. Sarà per questo che fin da piccola ho sempre amato leggere. Poi, come quasi a tutti capita, la passione è stata sepolta dall'interesse per cose più immediate come i ragazzi o la musica o il cinema. Però c'è sempre quella scintilla dentro di me che mi ha (quasi) sempre fatto tenere un diario sulle mie avventure amorose, o che mi fa leggere sempre i testi delle canzoni, o che mi fa andare a leggere recensioni e trame di film. Comunque domani voglio postare la foto del mio primo libro di giuri, così quando avrò finito di studiare vedremo la differenza tra un libro nuovo e bianco e uno vecchio e colorato (io amo sottolineare con i colori).
Passando ad altro, io dovrei essere a dieta ma ieri non è andata granchè. Ci sono ancora i dolci della calza, che il mio amato Sergi non si muove a finire e a togliermi dalla vista, quindi con il pensiero di 'meglio che li mangio tutti in una volta così li finisco prima', ieri mi sarò mangiata un chilo di cioccolato. Ovviamente dopo aver fatto una dietetica cena composta da 80g di bresaola con la rucola e due cucchiaini d'olio. Però la somma cena-dietetica+chilo-di-cioccolata ha funzionato dato che ho perso la bellezza di due etti.
E bien, oggi ho un colloquio di lavoro, che se va a buon fine mi farà guadagnare qualcosa ma mi toglierà la possibilità di fare le mie amate cene del sabato. Non so cosa sperare. A domani!

mercoledì 13 gennaio 2010

giorno 1

Ho cercato varie volte di scrivere un blog. Bè, il difficile non è scrivere a dire la verità. Con le parole ci ho sempre saputo fare. Il problema è sempre stato l'argomento. Non so voi, ma io non riesco proprio a capire come si fa a fare un blog su un solo argomento. Io ho mille interessi, mille sfaccettature. E così ho avuto un blog sulla cucina, un blog, sulla mia vita sentimentale, un blog sulla mia vita da studentessa, un blog sui miei problemi con il cibo. E ci sono anche altre cose che mi interessano ma che non hanno mai preso vita sotto forma di blog. Non posso fare un blog come quello di Julie Powell che parli solo di ricette, oltretutto prese dallo stesso libro per un anno intero. Semplicemente perchè non ce la farei mai a cucinare cose dello stesso genere per un anno intero. Io adoro la cucina italiana, giapponese, francese, e sono curiosa verso tutti gli altri tipi di cucina che non conosco ancora. E poi dove la mettiamo la mia dieta? Non posso cucinare 600 ricette in 356 giorni senza disperarmi ogni volta che metto i piedi su una bilancia. Non posso nemmeno fare un diario alla Bridget Jones. Tutti questi problemi con gli uomini non ce li ho e sono una persona che si trova bene sia in coppia che da sola, anche se momentaneamente sono felicemente fidanzata. Non posso nemmeno parlare della mia felice vita universitaria, dato che ho cambiato ben 4 università e sono in procinto di raggiungere la quinta. Il mio problema è proprio questo: sono un'eterna indecisa, mi piacciono troppe cose e non riesco a capire cos'è veramente importante per me e cosa non lo è. Dovrei iniziare a pensare seriamente a cosa fare della mia vita, a quali passioni portare avanti e quali abbandonare. Ma nel frattempo posso sempre continuare a scrivere, cosa che amo da quando sono piccola (non a caso la mia prima università è stata lettere), cercare almeno di portare avanti una cosa nella mia vita per più di un anno, costantemente. Voglio vedere se riuscirò ad essere sincera per la prima volta e a scrivere tutto di me, in ogni mia sfaccettatura, con tutte le mie contraddizioni.
Vi aggiorno sul mio punto di partenza. Università da lasciare: medicina. Università a cui iscriversi: giurisprudenza. Il cambio devo farlo entro il 31 gennaio. Le mie passioni di cui scriverò sicuramente sono: la cucina, il cinema, la lettura, la dieta. Oltre ovviamente ad argomenti vari ed eventuali, di sicuro ci saranno amori passeggeri e amori duraturi, ci saranno giorni di tristezza e giorni di incomprensibile felicità. Ma questa è la vita, è la mia vita e per la prima volta non voglio dividerla in tanti capitoli diversi. Voglio che sia un libro completo. E speriamo continuo...